Scopri i 5 modi per migliorare la relazione con i propri figli!
Spesso i genitori si trovano a interagire con i figli e a chiedersi perché non esiste un “Manuale di Istruzioni” per sapere come comunicare con loro.
Capricci, litigi tra fratelli, incomprensioni, difficoltà nel gestire le emozioni e nel capire le vere esigenze dei figli possono essere fonte di confusione e stress per il genitore (e per la coppia genitoriale).
Ma è vero anche il contrario: quando siamo sotto stress sentiamo che non abbiamo abbastanza energie per gestire tutto, e quindi diventiamo meno capaci di ascoltare le persone che abbiamo intorno, portando a liti, incomprensioni ecc.
Ci sono però delle cose che possiamo fare per migliorare la situazione. Ad esempio le prossime 5 cose.
1 – ASCOLTARE E ASCOLTARSI
Quanto siamo capaci di ascoltare come ci sentiamo nel presente, mentre ci arrabbiamo, ci deludiamo, ci offendiamo? Spesso non riusciamo nemmeno a percepire che cosa ci dice il nostro corpo. Siamo più impegnati a rispondere, a far valere le nostre ragioni, a “vincere” nello scontro.
Prendiamoci il tempo per
stare in ascolto delle nostre emozioni e sensazioni (non per analizzare, ma per sentire!). E proviamo a fare lo stesso con l’altra persona. Potremmo scoprire che quello che diamo per scontato (ad esempio: “mio figlio è testardo, è impossibile fargli capire le cose”) può essere messo in discussione (ad esempio: “forse mio figlio sente di avere sempre torto ai miei occhi quando discutiamo”).
2 – RIMANERE CURIOSI
Siamo davvero disposti a prendere in considerazione i nostri figli come “PERSONE STACCATE DA NOI”? O spesso tendiamo a vederli come “prolungamenti” di noi stessi? Se ci alleniamo a mantenere uno sguardo attento e curioso verso i nostri figli,
potremo scoprire che persone sono.
3 – CHIEDERSI: QUESTO LO STO DICENDO/FACENDO PER LUI O PER ME?
Una domanda (spinosa) che un genitore può farsi ogni volta che dice qualcosa al proprio figlio “per il suo bene”, è questa: lo dico per lui o magari posso ammettere che lo dico un po’ anche per me?Portiamo l’attenzione su quali sono
i nostri vissuti, più che su quelli di nostro figlio.
4 – TROVARE MOMENTI SPECIALI DA VIVERE INSIEME
In generale un genitore deve imparare a riconoscere quali attività siano adatte per i propri figli in base alla loro età e ai loro gusti ed esigenze, e spesso i genitori di oggi si trovano a riempire di attività strutturate le giornate dei loro figli, pensando che le loro esigenze siano riducibili a “fare delle cose”.
Eppure a volte succede che un genitore si trovi a fare i salti mortali per programmare attività per i figli che in realtà loro non sentono il bisogno di fare (vedi punto 3!).
Molti genitori cercano di condividere interessi e passioni con i figli (alcuni genitori tentano più o meno inconsapevolmente di far piacere ai figli ciò che piace anche a loro!): non sempre questo è possibile, ma quando accade può rappresentare un momento importante di incontro tra genitore e figlio.
Forse, però, quello di cui i figli hanno realmente bisogno sono la nostra attenzione, la nostra presenza, la nostra capacità di emozionarci e divertirci con loro: queste sono le caratteristiche di un momento speciale da vivere insieme.
Il tempo insieme non è solo un vaso da “riempire”: si può condividere anche il tempo “vuoto”, disimpegnato. Ci si può rilassare insieme facendo una passeggiata, parlando, persino annoiandosi insieme, e questo può essere un modo per ridefinire l’esperienza dello
stare insieme sintonizzando la propria attenzione non sul fare, ma sul sentire.
5 – RIVOLUZIONARE LA PROPRIA IDEA DI TEMPO
Siamo spesso portati a pensare al tempo come qualcosa che dobbiamo “dividere” in tanti pezzettini: il tempo per me, il tempo per i miei figli, il tempo per mia moglie/mio marito, il tempo per il lavoro, ecc., e abbiamo l’aspirazione di accontentare tutti (ma uno alla volta!).
Questo modo di pensare il tempo porta a concludere che in realtà il mio tempo sia solo quello che passo in palestra, al bar con gli amici o al corso di pittura.
Se invece posso considerare il tempo che passo con i miei figli come un tempo anche mio, un tempo in cui sono lì anche per me, per emozionarmi e divertirmi, per vivere dei momenti che sono anche miei e non solo tempo che DEVO dedicare ai figli e alle loro esigenze, posso pensare che tutti quei pezzettini di tempo in realtà sono tutti
“MIO TEMPO”: allora quello che passo con mio figlio non è “tempo di mio figlio”, ma “
il mio tempo con mio figlio”.
6 – CONCLUSIONI
Ok, abbiamo visto un po’ di cose importanti per migliorare le relazioni, ricapitoliamo:
- ASCOLTARE E ASCOLTARSI
- RIMANERE CURIOSI
- CHIEDERSI: QUESTO LO STO DICENDO/FACENDO PER LUI O PER ME?
- TROVARE MOMENTI SPECIALI DA VIVERE INSIEME
- RIVOLUZIONARE LA PROPRIA IDEA DI TEMPO
MA FATE ATTENZIONE, IL GENITORE PERFETTO NON ESISTE!
L’importante è trovare le risorse per continuare a farsi domande, stimolare la propria curiosità per trovare sempre nuovi modi di conoscere se stessi, il partner, i propri figli (e anche gli altri membri della famiglia come fratelli, zii, nonni…).
LE RELAZIONI SONO COME UN GIARDINO DA COLTIVARE!
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