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Panico o nervo vago?

Panico o nervo vago?

Spesso mi capita di ricevere pazienti che in prima battuta mi confessano di temere di soffrire di attacchi di panico. Eppure solo alcuni di loro ne soffrono realmente. Infatti alcune persone sono soggette a delle vere e proprie crisi in cui sperimentano malessere intenso e improvviso, che però non hanno le caratteristiche degli attacchi di panico. Se pensi di aver avuto delle strane crisi che potrebbero essere attacchi di panico ma non ne sei sicuro, ti potrebbe essere utile continuare a leggere questo articolo.

Cos’è il nervo vago?

Si tratta di un nervo cranico che fa parte del sistema nervoso autonomo e ha un ruolo centrale nella regolazione delle funzioni di organi vitali quali cuore, polmoni e stomaco. L’infiammazione del nervo vago può causare sintomi cronici come tensione e dolore cervicale e/o disturbi gastrici e digestivi. Inoltre se il nervo vago è infiammato è probabile che il soggetto incorra in vere e proprie crisi che prendono il nome di crisi vagali, totalmente benigne ma decisamente faticose da gestire. Le crisi vagali possono essere scatenate da situazioni emotive, stress, ansia o infiammazione del nervo vago. Spesso il fumo di sigaretta, certi cibi o bevande, ambienti caldi e caotici, odori intensi possono generare le condizioni per far insorgere, in soggetti sensibili, la crisi vagale: questo accade perché questi comportamenti o situazioni vanno a stimolare eccessivamente il nervo vago.

Come si manifesta una crisi vagale?

Il soggetto che sperimenta la crisi vagale avverte l’arrivo di un malessere che in alcuni casi può essere estremamente improvviso, in altri molto graduale e ingravescente. I sintomi della crisi vagale sono: pallore, debolezza, sudorazione intensa, nausea, vomito, bisogno di andare in bagno, vertigini, stordimento, visione offuscata, bisogno di respirare aria fresca. Non tutte le crisi vagali conducono alla perdita dei sensi. Spesso l’individuo rimane bloccato in uno stato di malessere intenso da cui poi si riprende naturalmente e senza conseguenze per la salute. L’unico vero pericolo è costituito dalla possibilità di svenire sbattendo la testa. È importante conoscere la crisi vagale per distinguerla dalla sincope da calo glicemico, per il quale è utile bere bevande zuccherate, mentre mangiare o bere durante una crisi vagale è sconsigliato e comunque spesso praticamente impossibile per il soggetto.

Come si riconosce invece un attacco di panico?

L’attacco di panico è un episodio improvviso di paura intensa o disagio, durante il quale il soggetto sperimenta palpitazioni, tachicardia, sudorazione, tremori, sensazione di soffocamento, dolori al petto, nausea e disturbi addominali. Il soggetto racconta di aver provato intensa paura di perdere il controllo, di morire, di impazzire o, ancora, sensazione di non saper dove stare, di sentirsi in trappola. In genere l’episodio si riduce o svanisce nel giro di un’ora, lasciando un senso di stanchezza e sconvolgimento. Durante un attacco di panico, il sistema simpatico (la branca del sistema nervoso autonomo deputata all’attivazione del corpo davanti al pericolo e responsabile dei comportamenti di attacco, fuga o congelamento) si attiva molto intensamente anche in assenza di un reale pericolo.

Cos’hanno in comune gli attacchi di panico e le crisi vagali

In entrambi i casi siamo davanti a fenomeni in cui il sistema nervoso si attiva in modo estremo, anche se le cause e i sintomi possono essere molto differenti. Anche se attacchi di panico e crisi vagali possono entrambi portare a malessere, nausea e sudorazione, vi sono sintomi tipici e più esclusivi dell’una o dell’altra manifestazione: ad esempio i soggetti che sperimentano gli attacchi di panico possono presentare difficoltà di respirazione, tachicardia, peso e dolore al petto, vissuti di intenso panico e paura, mentre le persone che sperimentano le crisi vagali presentano senso di svenimento e pallore, due sintomi non tipicamente presenti negli attacchi di panico. È comunque bene ricordare che le persone con disturbi d’ansia e frequenti attacchi di panico sono più a rischio di sincope vagale; inoltre, a volte, una crisi vagale (soprattutto se vissuta senza sapere di cosa si tratti), può innescare un attacco di panico in soggetti particolarmente analitici e sensibili alle variazioni dei segnali corporei interni. Se si ha il dubbio di sperimentare una o entrambe le condizioni è importante rivolgersi a una figura professionale come lo psicoterapeuta, in grado di fare le dovute valutazioni e diagnosi. È inoltre consigliabile il trattamento tramite la psicoterapia, le tecniche psicocorporee per il rilascio delle tensioni e la regolazione del sistema nervoso autonomo, gli esercizi di mindfulness e la psicoeducazione emotiva. Esistono inoltre numerosi semplici esercizi fisioterapici in grado di eseguire uno stretching del nervo vago al fine di ridurre la tensione e prevenire nel lungo termine le crisi vagali.

Bibliografia

  • David Berceli, Metodo Tre – Esercizi per rilasciare stress e traumi, Ed. Spazio Interiore, 2016.
  • Stanley Rosenberg, Vago. Il mio nervo più importante. Gli esercizi per superare ansia depressione emicrania mal di schiena e molti altri disturbi psico-emotivi, Macro Edizioni, 2023.
  • Stephen W. Porges, La guida alla teoria polivagale. Il potere trasformativo della sensazione di sicurezza, Giovanni Fioriti Editore, 2018.
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